Elogio dell’Asimmetria
Da allieva sento dire spesso a chi guida la pratica frasi del tipo “Come hai fatto a destra, ora fai uguale a sinistra”.
Lungi da me criticare, o peggio giudicare, i miei insegnanti.. ma io davvero non ne comprendo il senso.. di questa rincorsa alla simmetria.
Sarà che sono onnivora, che non ho un colore preferito perché “tutto dipende”, sarà che adoro stare tra gli opposti comoda al centro, che mi piace tutto e niente in assoluto..
Sono affascinata e rapita dalle differenze: le cerco, le rincorro, forse a volte le creo apposta per osservare quanto io riesca a fare e pensare cose diverse “a seconda di”, perché “tutto dipende”.
Le persone che si fanno guidare da me lo sanno o lo scoprono presto: metto spesso l’accento sulle differenze, invito ad osservarle e tenerne memoria per creare una mappa fluida e in continua evoluzione di quel che siamo.
Raramente mi sentirai dire: “se non hai allacciato Matsyendrasana a destra, non farlo a sinistra e ripeti quindi la variante che hai usato”. Più probabile invece che io suggerisca di fare quel che il corpo può fare a seconda del lato, del giorno, dello stato d’animo.. e se a destra non chiudo una posa ma a sinistra sì.. beh allora chiederò al mio lato sinistro di mostrarmi cosa gli permette di essere più flessibile, perché forse posso capire come aiutare il destro, o semplicemente perché sono curiosa e affascinata dalle differenze. E anche se il lato destro magari non potrà mai fare quel che fa il sinistro, sarà divertente per me osservarli entrambi fare quel che possono, quel che li fa stare bene.
7 gennaio 2025