L’Albero
Osserva i 2 minuscoli omini ai piedi di Sua Maestà la Sequoia Gigante.
Quando ti parlo di quanto le posizioni di equilibrio ci insegnino accettazione e adattamento, prendo spesso ad esempio quest’albero titanico: ma ti immagini cosa accadrebbe se fosse una struttura rigida, fossilizzata nella sua posizione senza possibilità di adattarsi al vento, alla pioggia, alla neve? Crollerebbe inesorabilmente!
Mantenere una posizione di equilibrio senza tener conto che il corpo respira, pulsa, digerisce.. che il corpo è vivo e vive in un ambiente che lo circonda e lo condiziona.. ci porterà a irrigidirci e perderlo, l’equilibrio!
E, come sempre accade, rivolgo questo ragionamento a me stessa e mi dico che anche i pensieri non devono essere dei monoliti fossili che non tollerano il minimo cambiamento nell’ambiente in cui vivono.. ma questa è la parte più difficile: se nella Posizione dell’Albero, ad esempio e giust’appunto, riesco ormai a gestire la caviglia che balla o il bacino che vorrebbe ruotare, beh.. nel quotidiano della mia mente pensierosa tutto questo funziona a tratti e a volte mi ritrovo legata stretta nei miei stessi pensieri capricciosi che non vogliono cambiare punto di vista.. perché.. perché no!
Io non ho a disposizione i secoli di una sequoia.. devo trovare quindi il modo di crescere senza spezzarmi.. in una manciata di anni, un battito di ciglia, mannaggia!
7 novembre 2024